Escalation e Operazione Sindoor
Il conflitto tra India e Pakistan è esploso dopo un attacco terroristico a Pahalgam, nel Kashmir, che ha causato oltre 20 vittime civili. L’India ha attribuito la responsabilità a gruppi militanti sostenuti dal Pakistan. In risposta, il 6 maggio ha lanciato l’Operazione Sindoor, colpendo diversi obiettivi in Pakistan e nella regione del Kashmir amministrata dal Pakistan. Secondo fonti indiane, sono stati eliminati oltre 100 militanti e neutralizzate difese aeree nemiche.
Il Pakistan ha risposto abbattendo droni e, secondo le sue dichiarazioni, anche tre aerei da combattimento indiani, sebbene l’India non abbia confermato ufficialmente queste perdite.
Cessate il Fuoco Mediato dagli Stati Uniti
Il 10 maggio è stato annunciato un cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti, con promesse di cooperazione economica da entrambe le parti. Tuttavia, la tregua si è dimostrata fragile: poche ore dopo l’accordo, l’India ha denunciato nuove esplosioni nel Kashmir, attribuite a violazioni da parte pakistana. Il Pakistan ha negato le accuse, dichiarandosi impegnato a mantenere la pace.
Impatto Umanitario
La crisi ha causato almeno 70 morti e ha costretto decine di migliaia di civili a fuggire dalle zone di confine. Molte infrastrutture, comprese centrali energetiche, sono state danneggiate, mentre la popolazione locale resta in attesa di sviluppi, temendo nuove violenze.
Prospettive Future
La situazione resta altamente instabile. Le tensioni rimangono elevate lungo il confine e il rischio di nuove ostilità è concreto. La questione del Kashmir continua a essere il fulcro del conflitto, e senza una soluzione diplomatica duratura, una nuova escalation potrebbe essere inevitabile.